[Arben
Dedja: „The Vanishing Twin„]
In questo preciso istante c’è solo una distesa di acqua
salata che separa la terra d’origine di Arben Dedja dalla mia. Qui, la costa
romagnola irrorata dal polline dei pini. Sull’altra sponda, scavalcato
l’Adriatico bicolore e puntato il timone un po’ più a sud, l’Albania da cui
ancora si parte con un bagaglio a mano di speranze.
Arben, dalla sua terra, se n’è andato più di quindici
anni fa, con una laurea in medicina come lasciapassare. Quella verso l’Italia è
stata una traversata forse già iscritta nel suo DNA: impara l’italiano da
bambino, traduce Cavalcanti, Montale e Saba, scrive poesie direttamente nella
nostra lingua o si autotraduce. Oggi fa ricerca nel campo della cardiochirurgia
pediatrica presso l’Università di Padova.